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Nico Pugliese in Sudan

Racconti e storie del mio viaggio in missione nel Sudan del sud

venerdì 3 agosto 2007

Darfur soffre ancora..


vi giro alcuni link di articoli sulla triste verita' di Darfur.Sono stati pubblicati su repubblica.it



http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/esteri/darfur/disegni-bimbi-romagnoli/disegni-bimbi-romagnoli.html

http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/esteri/darfur/disegno-bimbi-cassese/disegno-bimbi-cassese.html


http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/esteri/darfur/disegni-bimbi-1/disegni-bimbi-1.html
Pubblicato da Nico alle 16:59

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Nico Pugliese

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Alcune info sul Sudan. Sapevi che...

Il Sudan del sud e’ una delle zone piu’ povere del mondo. Il 92% della popolozione vive sotto il livello do poverta’. Meno del 25% ha accesso ad acqua potabile. La mortalita’ fra i bambini con meno di 5 anni e’ del 25% ( cioe’ uno su quattro muore nei primi 5 anni di vita). La percentuale di donne che muore durante o dopo il parto, per infezioni o emoraggie e’ancora altissima (9%). L’accesso ad una assistenza sanitaria di base e’ pressoche’ inesistente. Le malattie piu comuni sono malaria, diarrea, polmonite. Il tasso di malnutrizione fra i bambini e’ uno dei piu’ alti nel mondo, e cio’ contribuisce ad una mortalita’ infantile alta. Ogni anno ci sono epidemie di malattie che si possono prevenire con la semplice vaccinazione, come il morbillo, pertosse, meningite e Polio. Un trattato di pace e’ stato firmato nel 2005 fra il Governo del Sudan (GOS)e il movimento di liberazione Sudanese (SPLM, che combatteva contro il governo centrale). Cio’ ha messo fine alla piu lunga guerra civile dell’intera Africa. Adesso si stimano piu’ di quattro milioni di persone che dovrebbero tornare nei loro villaggi di origine. La maggior parte di loro ha vissuto per decenni in campi profughi del nord o nelle nazioni confinanti come l’Etiopia o il Kenia. Il bisogno di assistenza umanitaria e’ enorme, come il lavoro portato avanti proprio dalle organizzazioni umanitarie internazionali (come MEDAIR) che sono impegnate in programmi di emergenza ma anche in attivita' multisettoriali (programmi medico sanitari di base in aree remote, approviggionamento di acqua potabile, distribuzione di beni di prima necessita’ ecc).