lunedì 1 ottobre 2007

Un tetto a Melut




Ho gia’ nostalgia della mia piccola tenda verde. Ieri l’ho smontata e lo riposta definitivamente nel magazzino fra gli scatoloni. E’ stata consumata dal sole, sfruttata, strausata. Non era ne grande ne piccola. Fuori poteva esserci vento e pioggia ma dentro mi sentivo protetto, avevo un tetto ed ero almeno asciutto. Non e’ stata mai ordinata da dentro: libri e vestiti erano sempre sopra e sotto il materasso, poi i cd, le torce, fazzoletti e cose varie. Tutta la mia roba era conservata dentro.. La torcia era indispensabile per passare le serate con un bel libro o dvd. Durante il giorno era impossibile starci dentro perche’ con quella temperatura si poteva anche fondere un pezzo di ferro. Ci ho dormito per tantissimi giorni, ci ho letto la Bibbia e ogni tipo di libri, (anche i “Pensieri dall’alto”- grazie Luciana!..), ho lavorato col computer., Una volta ci ho trovato persino uno scorpione appeso al calendario che avevo messo su un gancetto. Per buttarlo fuori potete immaginare cosa ho fatto.
La piccola tenda verde era e rimarra' nei miei ricordi come la mia piccola “stanzetta” verde in Sudan. Durante le notti caldissime, con le piogge e forti venti, in ogni condizine metereologica estrema ha resistito alla grande. Mi ero abituato.
La scorsa notte invece ho dormito per la prima volta nella mia nuova stanzetta che dividero’ con un altro ragazzo. Il cemento del pavimento e’ ancora umido ma non importa. Ci siamo trasferiti ormai. Aspettavamo questo evento da tempo cosi’ ieri abbiamo festeggiato. Ho preparato pizze per una sessantina di persone ( alcuni militari delle nazioni unite sono stati invitati e dal primo pomeriggio hanno riempito il nostro recinto con i loro tipici fuoristrada bianchi con l'adesivo UN gigantesco appiccicato sugli sportelli.)Abbiamo un forno in lamiera molto particolare, semplice fatto con i bidoni, nonostante questo puo' sembrare molto "high tech" per lo standard del Sudan, a carboni ovviamente. Le prime pizze si sono quasi bruciate perche la temperatura era troppo alta, ma le hanno mangiate comunque, ovviamente. Le altre invece erano cosi buone da far concorrenza allo “zio Rocco”. Niente formaggio o mozzarella perche qui non esiste. Erano un po alternative. Tanto a me il formaggio non piace. Vi allego una foto delle nuove casette. Sono tre in tutto e ciascuna ha tre stanze spaziose. Nello sfondo si vede la clinica nelle tende bianche ma fra un mese la nuova struttura sara' pronta!ciao!!

2 commenti:

CHRISTIAN & SABA ha detto...

aweeeee u pizzaiol....
e ci siamo messi a rubare il mestiere e zio Rocco.
brav, brav.
siamo contenti che ora hai un posto più comodo e sereno dove dormire e fare le tue cose.
ti seguiamo sempre, ti pensiamo e preghiamo per te.
sei il nostro eroe, davvero!!!
Dio continua a benedirti.

Aaron Stewart ha detto...

This is a big step up!