Una culla per due

Quando ho visto queste culle per la prima volta, quando sono arrivato in Sudan del Sud qualche mese fa, sono rimasto affascinato ed ho pensato a Mose’. Sono semplici, funzionali, non vi pare? E possono anche galleggiare Sono convinto che anche Mose’ e’ stato messo in un cestino fatto di rami intrecciati, prorio come questo, e lasciato su questo fiume, il Nilo, che lo ha trasportato e dondolato fino ad arrivare dalla figlia del faraone che lo ha adottato come figlio.. Dio aveva un piano per Mose’, e che piano! Lui doveva liberare il Popolo di Israele dalla schiavitu’.
Nei primi giorni dopo il mio arrivo in sud Sudan sono andato in un villaggio dove Medair ha stabilito un programma di vaccinazione per i neonati. Mentre raggiungevo la clinica a piedi ho visto per la strada, davanti a me, una decina di donne in fila che portavano in testa questo cesto, non sapevo che fosse la culla dei loro piccoli. Anche perche’ in Uganda ero abituato a vedere i bimbi portati sulle spalle delle loro madri. Quando sono arrivate da noi hanno posto delicatamente il cesto e dentro.. sorpresa! c’erano questi bimbi meravigliosi. Le mamme sudanesi sono certe che il cesto rimane sulla testa in un equilibrio perfetto. Ma sfido qualsiasi mamma in Italia solo a farsi sfiorare l’idea di portare il proprio piccolo sulla testa cammiando scalzi in piena campagna fra rovi e spine.

Quella che sto per raccontarvi e’ un’altra storia, triste, dai contorni tragici.
Questi neonati nella foto, sono due gemelli. Un maschietto ed una femminuccia. La madre ha dato alla luce tre piccoli, in un villaggio sperduto qui sulle sponde del Nilo. Uno di loro non ce l’ha fatta ed e’ morto subito dopo il parto. La madre ha avuto una emoraggia post parto, molto probabilmente dovuta ad una lacerzione dell’utero, e tragicamente e’ morta dopo alcune ore. I due neonati, che pesano poco meno di 2 kg ciascuno, sono rimasti senza una madre che possa prendersi cura di loro. Una vita gia’ tutta in salita. Al limite della sopravvivenza.
Ieri ho ricevuto una telefonata: era uno dei nostri infermieri locali, o “health worker”: “Ciao Nico, qualcuno mi ha informato che in Payuer ci sono 2 neonati di solo poche ore di vita, la madre tragicamente e’ morta durante il parto. Erano tre ma solo due ce l’hanno fatta. Possono portarli da te? Li non sanno chi possa tenerli e allattarli. Domani magari possono organizzare e farli arrivare a Melut, per il momento berranno un po di latte di mucca.” Ho pensato che si sarebbero certamente ammalati se fossero rimasti nel villaggio. Il latte non lo bolliscono ma lo danno direttamente ai neonati. Le piu’ semplici norme di igiene non esistono nemmeno, quindi e’ molto probabile che si beccano una sepsi neonatale.
Oggi una donna con la bella culla sulla testa e’ arrivata da noi, dentro c’erano questi due piccoli. Una zia o comunque un parente, li ha portati qui. Sono arrivati dal fiume. Di nuovo ho pensato a Mose’. Dio aveva un piano per lui. Non poteva morire. Sono certo che anche per questi piccoli Dio ha un piano. Noi faremo cio’ che possiamo. Il resto lo fara’ Dio.